Moda: per l'Italia il peggio è passato



(ANSA) - MILANO, 13 MAG - Dopo mesi di profonda recessione per l'industria italiana del tessile-abbigliamento sembra farsi strada un ritorno alla normalità.

Façonnable


Seppure 'lungo un percorso accidentato' e benchè non possa parlarsi di vera e propria ripresa, sono le stime del centro Studi Smi su un campione di 130 imprese. La ricostituzione delle scorte traina la ripresa del tessile, ma la debolezza del consumo non tira le imprese del vestiario. Nel 1/o bimestre l'export tessile segna +4,6%, l'abbigliamento -10,7%.

Nel 2009 il fatturato è sceso del 16,5%, per 16.700 aziende e 26 mila addetti, vendite estere calate di 22 miliardi: èil settore moda nel 2009.Sono le anticipazioni del Centro Studi Smi alla presentazione del calendario Pitti Immagine. Sceso l'import, ma il saldo commerciale -ancora ampiamente positivo- cala a 6,4 mld, con una variazione tendenziale annua di -35,6%. Crollate le esportazioni verso Russia, Usa e Hong Kong. Ha retto la Cina, con un -5,5% che sconta le difficoltà del tessile.

Sembra che il peggio sia passato: per il presidente di 'Pitti Immaginè Gaetano Marzotto'prima dell'abbigliamento è ripartito il tessile'. In quel settore, ha detto presentando il calendario di appuntamenti (si parte con Pitti Uomo il 15 giugno) 'si lavora già agli ordini per l'inverno'. Le vendite sono migliorate negli Usa e nel Far East, Giappone escluso. 'Comunque in Europa - ha concluso - per 3/4 anni dovremo tirare la cinghia, tutti i Paesi mediterranei, noi inclusi'.

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