L’India sospende le esportazioni di cotone per sostenere la sua industria nazionale


13-05-2010

13 mag 2010 – Proprio mentre in queste ultime settimane il prezzo del cotone è salito alle stelle, il governo indiano ha deciso di sospendere gli ordini verso l'estero, al fine di conservare una quantità sufficiente di giacenze per sostenere la sua industria dell'abbigliamento.

Seconda esportatrice mondiale di cotone dietro gli Stati Uniti, l’India può provocare un massiccio condizionamento e spostamento della domanda mondiale. Le industrie tessili della Cina, del Pakistan e del Bangladesh infatti, dipendono molto dalle materie prime indiane. I compratori hanno rivolto in tutta fretta le loro richieste verso l’Australia, il Brasile e anche l'Africa Occidentale. Una frenesia negli acquisti indotta soprattutto dalla paura di una improvvisa carenza della materia prima più che dall'incertezza sulla futura evoluzione dei suoi prezzi.

Se il prezzo locale del cotone indiano è effettivamente calato in seguito all'interdizione, la misura non è stata però presa con un consenso unanime nella nazione asiatica. Per la Cotton Association of India, questa decisione "nuoce alla reputazione del paese di essere un fornitore affidabile e continuo di cotone". L’organismo si aspetta delle "perdite enormi" fra gli esportatori indiani. E non saranno i soli a pagare caro prezzo l'adozione di questo provvedimento. Di fronte a un'offerta rarefatta, i prezzi praticati altrove, in particolare negli Stati Uniti, sono molto più elevati per le fabbriche tessili e quindi difficilissimi da sostenere.

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