JACQUARD..LA STORIA

rima della realizzazione della macchina jacquard, messa a punto da Joseph Charles Marie Jacquard a Lione tra il 1804 e il 1806, i tessuti operati si realizzavano con telai a mano, azionati da un tessitore e da uno o due aiutanti che, stando a lato del telaio, azionavano l'apparato per la formazione del passo (alzando e abbassando i fili) leggendo da un foglio di carta (messa in carta).
Fu poi Basile Buochon (1725) che creò un telaio che sostituiva i lacci che avevano il compito di alzare i fili, con un nastro di carta forata in punti determinati a formare il disegno. E' nel 1728 che Falcon sostituisce il nastro di carta con dei cartoni rettangolari forati e legati fra di loro. Nel 1704 Rainer crea un telaio dove il disegno del tessuto (o meglio la carta forata ) Viene trasferita su un tamburo, che con dei piolini in legno agiscono sugli aghi del meccanismo di comando, alzata dei fili.
E' Vaucanson che poi prende il tamburo dal lato del telaio, lo colloca sopra il telaio con tutto il sistema degli aghi e arpini che azionano il fili d'ordito; con questa soluzione ne deriva la macchina di Joseph C. M. Jacquard.
Successivanente Skola nel 1816-17 applicò un'altra importante modifica: il comando di tutti gli organi meddiante un unico albero, azionato dal tessitore mediante un pedale.
Significativa risulta la modifica dell'italiano Vincenzini (1856- 1867) alla macchina jacquard originale, dando una sostanziale innovazione sugli arpini di comando e con cartone a fori più piccoli e più avvicinati. Arrivando poi nel 1884 con Pinel e Verdol che con piccoli aghi e carta forata, nasce così la più conosciuta jacquard a carta continua.

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